Bonus anti-sprechi per l'acqua dedicati a privati e aziende
- Autore: ALESSANDRO MARI
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- 30 dic, 2021

Che l’acqua sia un bene prezioso è ben noto a tutti e lo diventa ancora di più in un periodo di grande emergenza ambientale come quello che stiamo attraversando negli ultimi anni.
A questo proposito, per spingere la popolazione ad avere una maggiore consapevolezza in merito al consumo dell’acqua, in Italia sono stati messi a disposizione dei bonus anti-spreco per l’acqua, dedicati sia ai privati sia alle aziende.
Scopriamo, nei paragrafi che seguono, quali sono i principali incentivi messi a disposizione dal Governo e chi può richiederli.
Cos’è il Bonus idrico
Il Bonus idrico, conosciuto anche come “Bonus bagno” e “Bonus rubinetti”, è stato recentemente prorogato fino al 31 dicembre 2021, e prevede un contributo di 1000 euro per le spese legate alla sostituzione di rubinetti e sanitari con modelli a risparmio idrico.
Questo incentivo può essere richiesto per gli interventi di efficientamento idrico fino a esaurimento delle risorse stanziate dallo Stato, che per il 2021 erano pari a 20 milioni di euro, mentre per il 2021 e il 2022 a 5 milioni per ciascun anno e per il 2023 a 1,5 milioni.
Richiedibile per una sola volta e per un solo immobile, il bonus viene emesso secondo l’ordine temporale di arrivo delle istanze.
Il bonus idrico può essere richiesto da tutte le persone fisiche maggiorenni residenti in Italia, che devono essere titolari del diritto di proprietà o di altro diritto reale, nonché di diritti personali di godimento che devono essere già registrati alla presentazione dell’istanza.
Non c’è alcun limite ISEE.
Bonus acqua potabile per imprese
Oltre agli incentivi dedicati ai privati, sono disponibili anche bonus anti-spreco di acqua a cui possono accedere le aziende, come per esempio il Bonus acqua potabile. Esso consente di accedere a un credito d’imposta del 50% delle spese sostenute tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022 per sistemi di filtraggio, mineralizzazione e/o addizione di anidride carbonica all’acqua per il consumo umano.
L’importo massimo delle spese su cui può essere calcolata l’agevolazione è di 5000 euro per ogni immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale, per gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali.
Le spese sostenute devono necessariamente essere documentate da una fattura elettronica o da un documento commerciale in cui compare il codice fiscale del soggetto richiedente.